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Per essere competitivi nel mondo della comunicazione bisogna saper mettersi scomodi

Anche quest’anno Hotwire ha avuto il piacere di lavorare per IF! Italians Festival, l’evento dedicato alla creatività organizzato e promosso da ADCI – Art Directors Club Italiano e UNA – Aziende della Comunicazione Unite, insieme al main partner Google. Con i suoi talk, interviste, workshop e approfondimenti, l’evento ha visto alternarsi sul palco numerosi ospiti italiani e internazionali, offrendo stimoli e spunti preziosi. Spenti i riflettori sull’edizione 2019 questo evento ha acceso una profonda riflessione su dove sta andando il mondo della comunicazione e quali sono i principali trend che questa industry sta evidenziando.

 Come una sedia instabile o una bici senza sellino costringono a trovare un nuovo equilibrio per non cadere, IF! ci ha insegnato che è fondamentale “mettersi scomodi” proprio come recitava il tema di questa edizione. Niente di più vero. Un approccio “scomodo” porta a esplorare strade e mondi nuovi per lasciare il segno in un panorama comunicativo in incessante fermento. In che modo? Compiendo scelte coraggiose e cambiando prospettiva per scovare nuovi punti di osservazione e tracciare percorsi alternativi che tengano conto di un mercato in continuo movimento, in cui la (dis)intermediazione dell’era digitale apre scenari sempre nuovi.

Nel mondo della comunicazione, sempre più complesso, frammentato e liquido, in cui i consumatori sono più evoluti ed esigenti e i brand non sono entità statiche, per creare qualcosa di nuovo non è più possibile muoversi in modo lineare. Di conseguenza vince chi percorre strade non facili, chi fa scelte audaci, chi si avventura in luoghi inesplorati: è proprio questa la scomoda sfida che coinvolge sempre più l’intero mercato della comunicazione.

Altro concetto di cui abbiamo fatto tesoro è che la creatività è ubiqua, è un concetto fluido, che assume connotazioni diverse a seconda di inclinazioni personali e necessità di business. IF! Italians Festival ha coinvolto i professionisti di tutto il comparto della comunicazione – dalle agenzie digital a quelle pubblicitarie, PR, media e creative – per scoprire come venga oggi interpretata dai professionisti del settore e avere una fotografia reale del percepito della industry italiana. Emerge che, per chi opera nel settore, essere creativi significa soprattutto padroneggiare l’arte di rinnovare e reinventare per fini pratici ciò che già esiste, creando collegamenti inaspettati tra cose apparentemente non correlate e trovando soluzioni smart a problemi comuni. Ed ecco che si ritorna al concetto di scomodità e della necessità di trovare sempre nuovi equilibri.

E come si traduce nella vita lavorativa? Per i professionisti della comunicazione coincide soprattutto con il coraggio di esprimere il proprio punto di vista e prendere posizione su temi “scomodi”. In linea generale, significa esporsi e assumersene le responsabilità: saper quindi dire di no a un cliente o ammettere un errore.

Interessante vedere come non sia stato difficile declinare questo tema per gli oltre 130 ospiti presenti a IF! in questa edizione che, seppur provenienti da realtà completamente diverse e distanti, hanno trovato nella scomodità un denominatore comune, segno che il successo – di uno spot, di un programma TV, di un libro, di una campagna PR – passa dalla scomodità.

L’ultimo forte insegnamento di IF! è che la comunicazione non è un Paese per vecchi. Tantissime le giovani leve presenti tanto che una forte attenzione è stata dedicata anche al tema della formazione e del mercato del lavoro di questa industry in Italia.

Ma a livello pratico che cosa si può fare per rendere “positivamente scomoda” la vita lavorativa? Noi di Hotwire crediamo nel ruolo cruciale giocato dal costante confronto con gli altri. Per incentivare i team a “mettersi scomodi” e stimolarne così la creatività, puntiamo sui brainstorming orizzontali, che coinvolgono persone con specializzazioni, funzioni e ruoli diversi e favoriscono il continuo arricchimento e ribaltamento delle prospettive del singolo. In agenda non possono poi mancare le attività di team building. Anche in questi casi, rinunciamo a un approccio più tradizionale in favore di un modus operandi più dinamico. L’organizzazione e pianificazione delle attività locali, generalmente demandata a divisioni quali People&Culture, passa nelle mani dei team locali che, a rotazione, si calano nel ruolo di Director of Fun per sorprendere i colleghi con appuntamenti extra-lavorativi ancorati ai valori dell’agenzia. Un divertente ribaltamento di ruoli e prospettive che permette di creare un #oneteam coeso e affiatato. O come la condivisione costante, anche a livello internazionale, con figure professionali diverse come strategist, brand designer o creativi.

Qualunque sia il metodo scelto, come insegna IF! Italians Festival, ciò che conta è non smettere di sperimentare e rinnovarsi. Il mercato della comunicazione è veloce e impone cambiamenti repentini per intercettare e reinterpretare gli stimoli e gli spunti che si presentano di volta in volta: per questo ci vogliono prontezza, coraggio e la voglia di mettersi scomodi. Tutti valori fortemente radicati nel dna di Hotwire!