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Il Web 3.0 nel 2023: le tendenze per gli NFT e il metaverso 

Hotwire

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Non è semplice sintetizzare in poche parole cosa sia il Web 3.0 (o Web3), ma si può riassumere definendolo una nuova generazione di tecnologie Internet che si affida al machine learning, all’intelligenza artificiale e alla tecnologia blockchain e che vuole fornire agli utenti un maggiore controllo sui propri dati online. Il primo utilizzo del termine risale al 2014, e le due applicazioni più rappresentative sono – ad oggi – i metaversi e gli NFT, acronimo di Non-Fungible Token

Lanci come quello di qualche mese fa delle cuffie Vision Pro di Apple sono la riprova che il settore è più vivo che mai, e che i brand stanno continuando a investirvi ingenti somme. In questo contesto, gli obiettivi sono ambiziosi: secondo le stime di McKinsey, i mercati del metaverso e degli NFT potrebbero infatti rappresentare, entro il 2030, fino a 5.000 miliardi di dollari. 

Ma in che modo i brand stanno già utilizzando le possibilità offerte dal Web3.0? 

I molteplici usi degli NFT  

Una delle applicazioni più note degli NFT è la criptoarte, cioè opere artistiche create sfruttando la tecnologia blockchain. Ma non mancano i prodotti digitali creati da brand sportivi e di lusso, tra cui Dolce&Gabbana, Tiffany, Gucci, Adidas e Nike, con le sue scarpe da ginnastica virtuali Cryptokicks in NFT. 

Uso meno noto, l’NFT viene utilizzato anche per emettere documenti legali. Ad esempio, lo studio legale americano Holland and Knight ha utilizzato questa tecnologia per emettere un’ordinanza restrittiva temporanea della Corte Suprema di New York. 

Alfa Romeo ha addirittura creato la prima auto NFT al mondo, implementando questa tecnologia nel recente SUV Tonale e consentendo così ai privati di raccogliere i dati sulla manutenzione del veicolo grazie ad una certificazione che funge da registro digitale e secretato che racconta la vita di ogni auto 

La tecnologia NFT viene sempre più spesso utilizzata anche per l’emissione di biglietti per eventi come partite di calcio e concerti. Per il suo concerto dello scorso anno allo Stade France di Parigi, l’artista Ed Sheeran ha utilizzato un nuovo sistema di vendita dei biglietti sotto forma di NFT che utilizzava la tecnologia Blockchain e un QR code dinamico, rendendo i biglietti a prova di falsificazione. 

Metaverso o metaversi? 

E per quanto riguarda il metaverso? Esistono due diversi approcci: centralizzato o decentralizzato. Meta ha scelto l’opzione centralizzata con il suo metaverso Horizon Worlds. L’altra opzione è un metaverso decentralizzato, come quello proposto da The Sandbox, che è ancora in costruzione e non sarà completato prima di 3-5 anni. Si si tratta tuttavia di un universo già ben strutturato, in cui sono già virtualmente presenti molti marchi, istituzioni culturali e celebrità. Tra questi: British Museum, McDonald’s, Adidas, Gucci, il rapper Snoop Dogg, Ubisoft e Warner Music.  

Dopo aver investito oltre 36 miliardi di dollari, il metaverso non sembra più essere la priorità del gruppo Meta, che in occasione degli ultimi risultati annuali ha annunciato di volersi concentrare sull’AI. D’altra parte, la mania per The Sandbox dovrebbe continuare ad attirare i brand nei prossimi mesi, i quali continueranno a investire nel metaverso finché non si svilupperà e maturerà. 

Il metaverso è inoltre destinato a espandersi nel settore industriale. Siemens, in un post sul proprio sito, ha annunciato una partnership con Nvidia per collegare la piattaforma digitale aziendale Xcelerator con la piattaforma di progettazione e collaborazione 3D Omniverse di Nvidia. Questa unione consentirà di creare un metaverso industriale utilizzando i modelli digitali basati sulla fisica di Siemens e l’intelligenza artificiale in tempo reale di Nvidia. 

Le prospettive per il futuro 

Secondo Gartner, entro il 2027 gli spazi di lavoro completamente virtuali rappresenteranno il 30% della crescita degli investimenti aziendali nelle tecnologie del metaverso e riporta le possibili tendenze di come verrà ridefinita l’esperienza in ufficio. Gli spazi di lavoro virtuali aumentano la possibilità di assumere e riunire i dipendenti indipendentemente dalla loro ubicazione. Questo include anche i dipendenti che non possono o non vogliono partecipare agli incontri in fisico. Gli spazi virtuali offrono un’alternativa alle soluzioni per i viaggi e le riunioni e finiranno per sconvolgere entrambi i settori. Per le aziende che operano da remoto o in modalità ibrida, gli spazi di lavoro virtuali possono sostituire l’ufficio e diventare il centro dell’esperienza digitale dei dipendenti.  

La società di ricerca prevede inoltre che entro il 2026 il 25% delle persone trascorrerà almeno un’ora al giorno in un metaverso per lavoro, shopping, istruzione, social media e/o intrattenimento. 

Secondo Forrester, i collaboratori e gli utenti tradizionali vivranno i metaversi come uno strumento operativo, non come un prodotto. Microsoft sta aggiungendo elementi 3D a Teams, consentendo agli utenti di navigare in spazi virtuali 3D con avatar e di collaborare su lavagne digitali. Inoltre, entro il 2023 almeno tre degli altri principali fornitori di servizi di collaborazione (Google, Slack, Webex o Zoom) aggiungeranno funzionalità con la meccanica del metaverso 3D.  

E per quanto riguarda gli NFT? Sembra esserci margine di crescita, dal momento che, sempre secondo Forrester, la maggior parte degli adulti online negli Stati Uniti (72%), nel Regno Unito (75%) e in Francia (79%) non ha mai usufruito di un NFT e non ha in programma di farlo. Lo scoppio della bolla delle criptovalute nel giugno 2022 ha naturalmente penalizzato il settore, e secondo il sito DappRadar, è stato registrato un aumento di appena lo 0,4% del valore di mercato su base annua, a 24,8 miliardi di dollari. Ma quest’ultimo è tornato in attivo, con un volume di transazioni NFT in crescita del 38% tra dicembre e gennaio, raggiungendo i 946 milioni di dollari, il volume di transazioni più alto registrato dal giugno 2022. Anche le vendite sono aumentate del 42%, raggiungendo i 9,2 milioni.  

In conclusione, ora che gli NFT hanno dimostrato il loro valore e che i metaversi decentralizzati sono in aumento, siamo convinti che le tecnologie del Web 3.0 dovranno sempre più essere prese in considerazione da marchi e aziende nelle loro strategie di comunicazione aziendale e digitale