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Davos 2024: Ricostruire la fiducia. Approfondimenti su tecnologia, politica e intelligenza artificiale  

Hotwire

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Quest’anno, insieme al CEO dell’Eruropa Continentale di Hotwire, Ute Hildebrandt, non solo ho partecipato al World Economic Forum (WEF) di Davos, in Svizzera, ma ho anche avuto il piacere di parlare al forum insieme ai nostri partner SAP e House of Beautiful Business. 

I due temi al centro dell’incontro di quest’anno sono stati la tecnologia e la politica. Non c’è da sorprendersi che il dominio dell’intelligenza artificiale non mostri segni di rallentamento. Ma c’è stato un notevole spostamento nella conversazione sull’IA da “Cosa è possibile fare?” a “È ora di mettere l’IA al lavoro”. Sebbene vi sia un sano mix di ottimismo ed eccitazione, le incognite stanno certamente portando i leader a fermarsi di fronte alla consapevolezza che l’IA rappresenta sia un rischio reputazionale che un’opportunità per i marchi e i brand leader. 

Costruire la fiducia sull’intelligenza artificiale 

La posta in gioco è alta quando si parla di IA e il mondo sta osservando come i leader e i marchi affrontano le difficili questioni della sicurezza, della protezione e dei bias intrinsechi. È chiaro che con il ritmo e la velocità delle conversazioni odierne sull’IA, i leader non possono rimanere in silenzio e la definizione della giusta narrativa è più importante che mai. Inoltre, non c’è spazio per parlare per luoghi comuni. La chiave è che le organizzazioni ancorino la loro narrazione dell’IA allo scopo del marchio, utilizzando esempi pratici che siano rilevanti per il loro pubblico e continuino ad evolvere secondo le necessità. 

Indipendentemente dalla posizione di un’organizzazione nel dibattito in corso sull’IA, è fondamentale che i brand leader non la ignorino. Al centro delle discussioni sull’IA c’è l’importanza della fiducia – sia che si tratti di ricostruirla, stabilirla o dimostrarla – tra i pubblici degli stakeholder, comprendendo la forza lavoro, l’istruzione, la regolamentazione e oltre. 

Come consumatori, siamo fedeli ai marchi che in qualche modo rispecchiano chi siamo. Ci fidiamo del fatto che possano parlare a nostro nome. La fiducia non si forma per caso o per coincidenza. Quando si sfrutta l’intelligenza artificiale, vogliamo avere la sensazione che il marchio si stia ancora impegnando con noi come esseri umani in modo veritiero, autentico e affidabile. In quest’ottica, una narrazione di marca in continua evoluzione può definire il successo di un brand, poiché le aziende migliori fanno della costruzione del marchio una priorità assoluta, indipendentemente da ciò che accade sul mercato o nell’economia in generale. 

Il nostro recente report La Narrazione di Marca nell’Era dell’IA, creato in collaborazione con The House of Beautiful Business, approfondisce ulteriormente questo concetto, sottolineando l’importanza di abbracciare le tecnologie nuove e in evoluzione, ma scoprendo che i sentimenti nei confronti dell’IA nello specifico sono contrastanti. Muoversi troppo velocemente e commettere errori può avere serie conseguenze sulla fiducia e sulla fedeltà al marchio. Il report ha identificato quattro risposte distinte all’IA, caratterizzate da entusiasmo, pragmatismo, riluttanza e rifiuto, sintetizzate in una matrice. Questa matrice offre ai brand leader un modo per visualizzare i diversi approcci all’IA e discutere quale delle quattro categorie rifletta meglio l’offerta e la strategia del loro marchio e come comunicarlo in modo efficace. 

Parliamo di politica, hanno detto i partecipanti al WEF 

Al di là delle discussioni sull’IA, la disinformazione e le molte elezioni che si svolgeranno quest’anno in tutto il mondo sono state al centro dell’attenzione a Davos, con molte discussioni sul ruolo dell’IA e sul continuo impatto dei social media. In questo contesto, molti leader aziendali stanno lavorando a stretto contatto con i loro governi per implementare delle regolamentazioni e stabilire dei paletti per la tecnologia, in particolare per l’IA. Molti governi sono ancora alle prese con le diverse sfaccettature delle innovazioni odierne, anche se, come detto, le conversazioni continuano a propendere per una visione ottimistica di ciò che accadrà con l’IA: resta quindi da vedere chi risulterà avere un approccio vincente che verrà preso ad esempio. 

I timori di recessione si attenuano 

I timori di recessione stanno continuando ad affievolirsi, mentre alla conferenza le conversazioni macroeconomiche globali hanno preso una piega ottimistica: la maggior parte degli esperti economici ha scartato la prospettiva di una recessione nel 2024. Gli esperti sottolineano il calo dell’inflazione, l’aumento della fiducia dei consumatori e la solidità generale dell’economia globale. Tuttavia, permane una nota di cautela, con l’aumento delle tensioni geopolitiche e gli esperti hanno sottolineato che una grave crisi potrebbe rapidamente invertire l’attuale tendenza alla crescita economica. 

All’anno prossimo, WEF! 

L’attenzione prevalente durante la conferenza di quest’anno si è concentrata sul potenziale dell’innovazione tecnologica e sul miglioramento delle condizioni economiche globali. I leader del settore tecnologico si chiedono spesso se sia il caso di essere presenti al Forum, e se il costo e il tempo valgano lo sforzo. La risposta, dal mio punto di vista, è sì, ma con un’avvertenza. Esiste un manuale ben definito per ottimizzare la presenza e i ritorni, che può essere applicato anche ad altri eventi globali nel 2024. I leader devono essere disposti a investire il loro tempo e a partecipare attivamente alle conversazioni che precedono, accompagnano e seguono Davos. 

Se state pensando di partecipare o avete bisogno di un supporto, parlatene con noi. Saremo lieti di condividere i nostri insegnamenti e di offrirvi indicazioni su come presentarvi al meglio.