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Com’è cambiato il nostro consumo dei media – e perché non sarà mai più lo stesso

Negli ultimi mesi il mondo per come lo conoscevamo è stato completamente scardinato. Da un lato, non conoscerà fine la gratitudine per i sanitari e per chi è sceso in prima linea per combattere i devastanti effetti del Covid-19. Dall’altro, siamo stati catapultati in un imprevedibile ciclo di notizie non-stop, 24 ore su 24, che ha cambiato le nostre abitudini di consumo dei media giorno dopo giorno – sia che fossimo alla ricerca degli ultimissimi dati sull’andamento della situazione o di una qualsiasi forma di intrattenimento capace di distrarci. La durata della soglia di attenzione si sta sempre più accorciando e siamo tutti colpevoli di un consumo eccessivo di mezzi di informazione (Audiweb ha registrato un +61% in termini di tempo trascorso sui siti di news nella settimana tra il 16 e 22 marzo rispetto a una settimana di “normalità”), che inevitabilmente cambierà l’industria dei media e dell’editoria e i processi con cui consultiamo le notizie.

Diamo un’occhiata a come il nostro modo di fruire delle notizie è cambiato e come continuerà a farlo.

 

Cambiamento n.1 – La ricerca della verità – Ora più che mai vogliamo dei fatti. Stiamo infatti dando maggiore importanza a dati scientifici piuttosto che a storie o predizioni. Anche se ci sarà un impatto a lungo termine, ciò che influirà principalmente sulle aziende sarà un nuovo approccio maggiormente improntato all’immediata ricerca di dati e fonti attendibili. Ciò appare evidente anche dal recente investimento da parte di Facebook di 25 miliardi di dollari nel giornalismo. La verità è là fuori e non solo la cerchiamo, ma ne abbiamo bisogno per prendere decisioni consapevoli.

 

Cambiamento n.2 – L’ambito locale sta diventando un focus – Mentre ce ne stavamo seduti in casa sognando di poter finalmente tornare a frequentare parchi e negozi questo ciclo di notizie ha coinvolto le nostre realtà molto più intensamente di quanto la maggior parte di noi abbia mai sperimentato nella vita. Questo si è tradotto nel bisogno costante di informazioni locali – dai nostri notiziari locali, dalle piccole imprese e dai politici – e abbiamo aspettato con il fiato sospeso gli ultimi titoli dei giornali per comprendere l’evoluzione della situazione.

 

Cambiamento n. 3 – Non tutte le notizie sono cattive – In questo frangente, l’ansia è ai massimi livelli. Per bilanciare la negatività siamo costantemente alla ricerca di buone notizie che possano cambiare la nostra prospettiva. A causa del contraccolpo negativo che la paura sta avendo su molti settori, consultare mezzi di informazione che offrano un punto di vista positivo o che riportino di atti di gentilezza può contribuire a portare un po’ della serenità di cui tutti abbiamo bisogno.

 

Cambiamento n. 4 – Tecnologia per tutti – Fino ad alcuni mesi fa il mondo della tecnologia sembrava muoversi all’interno di una propria bolla isolata. Ho iniziato a intuire che le cose stavano rapidamente cambiando quando mia madre, 60enne che lavora nel settore immobiliare e utilizza ancora il fax, mi ha chiesto se “avessi mai sentito parlare di Zoom”. Con un maggiore ricorso alla tecnologia – uno su tutti i servizi di videoconferenza – che mette in collegamento le persone e le industrie di tutto il mondo, non solo si consumano più informazioni, ma queste vengono create, diffuse, discusse e dibattute in questi ambienti virtuali.

 

Cambiamento n. 5 – Tutto il mondo senza sport – Nonostante la mancanza di competizioni sportive live o di programmi di intrattenimento, Confindustria Radio Televisioni riporta che, dall’inizio dell’epidemia in Italia, il tempo dedicato alla fruizione di contenuti TV è cresciuto del 24,6% rispetto allo stesso periodo del 2019 (analisi di GroupM condotta sui dati Auditel in riferimento al periodo dal 21 febbraio al 15 marzo 2020). Le redazioni hanno riassegnato tutti i reporter di sport/spettacolo a servizi dedicati alla copertura di notizie più localizzate. Quello che è ancora da valutare è se questo farà da apripista a una nuova era di intrattenimento che ci riunisce sotto forma di comunità – siano essere a livello locale o globale.

Mentre l’industria dei media e le imprese di tutte le dimensioni iniziano ad adattarsi alla “nuova normalità”, dobbiamo considerare quanto drasticamente il nostro consumo di media sia cambiato e come continuerà a cambiare in virtù della necessità di rimanere costantemente aggiornati sull’evoluzione di uno scenario decisamente instabile che caratterizza tutto il mondo senza eccezioni. Come abbiamo visto fare praticamente a tutte le aziende a cui abbiamo dato i nostri indirizzi e-mail, tramite cui hanno condiviso con noi i loro pensieri su ciò che sta accadendo nel mondo, dobbiamo ricordare che il consumo di media sta cambiando e tenere a mente queste linee guida per trasmettere un messaggio pertinente e autentico.

Per saperne di più su come adattarsi a questa situazione mutevole, consultate il nostro HotComms Toolkit.