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5 falsi miti sulla thought leadership 

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La thought leadership, o leadership di pensiero, è qualcosa di antico tanto quanto il marketing. Parte essenziale di qualsiasi strategia di content marketing, la thought leadership consiste, molto semplicemente, nel parlare di qualcosa di cui si è esperti o appassionati. E con l’aumento dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale nel marketing, non è mai stato così importante creare un’opinione unica per distinguersi. 

Nonostante si parli molto di thought leadership, sono ancora molti i brand che sbagliano. Chi è nella posizione migliore per essere un leader di pensiero? Quale tipo di contenuto è più efficace? Per semplificare il processo, abbiamo elencato cinque falsi miti ed ipotesi errate sulla leadership di pensiero e sul suo utilizzo.  

1. Chiunque dovrebbe essere un leader di pensiero 

Sebbene non ci siano barriere all’ingresso per quanto riguarda chi può produrre e pubblicare contenuti di thought leadership, non ci si deve aspettare che tutti lo facciano. Come suggerisce il nome, i leader di pensiero dovrebbero essere veri esperti dell’argomento in questione. 

Allo stesso modo, molti pensano che l’amministratore delegato, il direttore generale o il membro più anziano del team debba essere il promotore dei contenuti di thought leadership. Ma, in questo ambito, la conoscenza e la reputazione sono molto più importanti dell’anzianità. Prendete in considerazione la possibilità di suddividere gli argomenti tra le persone che hanno le competenze necessarie, assegnando a ciascuno il ruolo di esperto della propria materia, o addirittura coinvolgendo esperti esterni nello spazio che volete occupare per beneficiare della loro credibilità. 

2. È necessario dire qualcosa di rivoluzionario 

Sebbene i contenuti di thought leadership debbano sempre puntare a evidenziare un modo unico di pensare, l’idea che ogni spunto debba essere completamente rivoluzionario può spaventare i brand. La leadership di pensiero può essere costituita da un amalgama di idee esistenti combinate per creare qualcosa di nuovo, oppure può concentrarsi sull’opinione di una singola persona, basata sulle sue conoscenze ed esperienze uniche. Per chi opera nel settore B2B, in particolare, tenere costantemente il proprio prodotto o servizio al centro dell’attenzione può risultare ripetitivo e privo di tatto. Impegnarsi a condividere una prospettiva crea invece un modo più efficace per rimanere rilevanti e stimolare le conversazioni. 

3. La leadership di pensiero è sempre un blog o un post sui social network 

Quando si pensa alla thought leadership, probabilmente si immagina un blogpost, un longform sul sito web di un brand, oppure un post di un top manager su LinkedIn. Ma non è necessario che sia sempre un testo scritto: data l’eccessiva saturazione dello spazio digitale con articoli (compreso quello che stiamo scrivendo!), notizie e opinioni, vale la pena di esplorare forme più creative di leadership di pensiero. 

Promuovere una persona o un marchio come leader di pensiero può avvenire anche attraverso una videointervista, una partecipazione a un podcast, una tavola rotonda o un livestream. Persino la creazione di contenuti più “pop”, come i meme, può avere un impatto maggiore nel tempo. 

4. L’obiettivo è far sì che le persone acquistino il vostro prodotto o servizio. 

La leadership di pensiero non è “compra il mio prodotto”. Dato il suo scopo ultimo – costruire rilevanza e credibilità – i contenuti non dovrebbero essere eccessivamente orientati alla vendita o all’autopromozione. L’obiettivo principale è creare nuove opinioni, alimentando relazioni più ricche con i clienti esistenti e con quelli potenziali. 

Creare il giusto tono narrativo richiede tempo e delicatezza, ma con un leader di pensiero disposto a fondere la sua passione settoriale e la sua apertura con le notizie del settore, è possibile costruire una maggiore fiducia con i lettori e i clienti. 

5. Basta un solo contenuto di successo per affermarsi come leader di pensiero 

La thought leadership è senza dubbio un impegno a lungo termine. Il mondo del marketing e della comunicazione è in continua evoluzione, e così dovrebbero essere anche i vostri contenuti: la leadership di pensiero dovrebbe svilupparsi e flettersi insieme alle tendenze, alle opinioni e alla vostra attività. 

Ciò significa creare un calendario di contenuti a lungo termine, che possa essere rivisto in modo creativo in base alle ultime novità del settore, e impegnarsi a produrre regolarmente contenuti di alta qualità e sempre freschi.  

La coerenza è la chiave per avere un impatto reale, per cui, anche se i contenuti non hanno un immediato ritorno in guadagni, si tratta di un’azione lenta che darà i suoi frutti più avanti nel tempo. 

Volete scoprire di più sulla definizione di una strategia vincente di thought leadership? Contattateci.